Arturo e Giovanni
I. Arturo e Giovanni sono amici
I. 1. La partita di calcio
E' la storia di due bambini ; Arturo e Giovanni, Arturo è un bambino di Prato, Giovanni abita a Pisa. È domenica pomeriggio, tutti e due sono sulla tribuna dello stadio di Firenze, la Fiorentina gioca con la Roma.
I due bambini guardano la partita, Arturo è allo stadio con suo papà, Giovanni con i due genitori, ma dall'inizio della partita non fanno altro che parlare tra di loro, sono diventati amici, e non guardano quasi più il calcio. Finita la partita, che importa se la Fiorentina ha vinto, pareggiato o perso, han voglia di restare insieme ancora un po', ma le porte di uscita dello stadio sono poche, tutta la gente esce insieme nello stesso momento, i bambini sono nascosti dalla folla e si perdono.
I. 2. I due bambini ritornano a casa
Si rivedranno ancora ? Per fortuna il piazzale dello stadio è largo, si distinguono di nuovo le persone, bambini e adulti, allora Arturo rivede Giovanni, corre verso di lui, suo papà deve seguirlo e non fa in tempo a chiedersi cosa succede. Sono così contenti di rivedersi, Giovanni chiede ad Arturo :
"Come torni a Prato stasera?"."In treno"."E a che ora prendi il treno?"."Alle 18 e 10" risponde suo papà. Giovanni chiede a suo papà: " Possiamo prendere lo stesso treno?". " Se vuoi possiamo prendere lo stesso treno di Arturo". Sul bus che li riporta alla stazione di Santa Maria Novella e sul treno, i due bambini non fanno altro che parlare tra loro, non si accorgono che il tempo passa.
Il papà di Arturo dice : " Preparati Arturo, scendiamo alla prossima stazione!", Arturo non sapeva che doveva già scendere dal treno, allora dice a Giovanni : "Mi dai il tuo numero di telefono, per favore ?", "Un telefono non ce l'ho ancora, signore, mi può dare il suo numero di telefono per favore ?"dice Giovanni al papà di Arturo. Il treno sta già rallentando nella stazione di Prato "335 6565896, hai capito?", Giovanni scrive e ripete 33356565895", "No, alla fine è 896 !" "ok, correggo il 6, ci risentiamo, ciao Arturo!".
II. Giovanni non arriva a Pisa
II. 1. Il problema di Giovanni
Arturo è sceso a Prato, Giovanni ha ancora un'ora di treno fino a Pisa, dice a sua mamma : "Mamma, il treno va veramente troppo veloce, cosa facciamo se non torniamo a casa ?" Arturo aveva visto tutto della stazione. Poi il treno rallenta. La mamma, il papà e Giovanni avevano sonno. Giovanni, la sua mamma e il papà si addormentano. Quando il treno arriva a Pisa, dormono ancora. Poi il treno riparte. Il treno arriva a Genova e si svegliano. Giovanni dice :
"Non siamo arrivati a Pisa! Cosa facciamo?". Tutti e tre guardano fuori dai finestrini, sono nella stazione di Genova Porta Principe.

II. 2. HOTEL DEL LUPO
"Scendiamo subito!"dice il papà; vanno a guardare se c'è un treno per tornare a Pisa. Ma è troppo tardi, non ci sono più treni per tornare, "Prenderemo il primo treno domattina, alle 6 e 20 e dalla stazione di Pisa andrò direttamente al lavoro". La mamma dice : "Ma dove passiamo la notte?".
Escono dalla stazione: sono in centro città, tutti e tre sono stanchi. Entrano nel primo hotel che incontrano sulla strada : hotel del lupo.

Giovanni ha visto il nome dell'hotel, chiede a sua mamma, un po' spaventato : " Ma sei sicura che dormiremo bene in questo posto?", "Non è più l'ora di fare domande, io e papà abbiamo visto il prezzo dell'hotel, e in più dobbiamo pagare due camere, allora entriamo e un 'altra volta che prendiamo il treno, mettiamoci una sveglia!". Quella sera hanno dormito in due camere: in una Giovanni con la mamma, nell'altra il papà da solo. Avevano messo la sveglia tutti alle 5 e 40.
III. Giovanni a Pisa
III. 1. Il ritorno a Pisa
Svegliati tutti la mattina presto, anzi faceva ancora notte, sono andati alla stazione di Genova Porta Principe e hanno preso il treno, hanno messo la sveglia alle 7 e 40, perchè il treno doveva arrivare a Pisa alle 7 e 45.
Giunti a Pisa il papà di Giovanni aveva fretta di andare a lavorare, la banca dove lavorava si trovava nel centro di Pisa, quindi è partito in fretta a piedi, ma non aveva i vestiti da bancario, era ancora vestito con gli abiti che aveva messo per andare alla partita di calcio. E' entrato nella sua banca facendo attenzione a non essere visto da nessuno, ha aspettato in un angolino l'arrivo di un suo amico a cui ha chiesto una camicia e un vestito, quando il suo amico glieli ha dati si è sentito più tranquillo e ha iniziato la sua giornata di lavoro.
Era lunedì mattina e Giovanni doveva andare a scuola. La mamma l'ha portato a scoula con la loro macchina che era rimasta parcheggiata al parcheggio della stazione dal giorno prima. Quel lunedì mattina Giovanni non riusciva a stare attento alle lezioni.

III. 2. Giovanni ha un'idea
Tornato a casa per pranzo, Giovanni voleva che Arturo venisse a casa sua l'indomani. Ha chiesto a sua mamma se Arturo poteva venire a casa per giocare: non si rendeva conto della distanza tra Prato e Pisa e che non aveva neanche il numero di telefono di Arturo.

Quella sera a casa di Giovanni ha chiamato qualcuno. "Pronto !
- Buonasera! Sono il signor Bozzelli, il papà di Arturo, si ricorda? Ci siamo visti ieri allo stadio.
- Ah sì, che piacere, come sta?
- Sto bene, la chiamo perchè Arturo vorrebbe incontrare Giovanni, magari potremmo invitarvi a casa nostra a Prato.
- E' gentile, ma mi è venuta un'altra idea: Domenica prossima conta di andare a vedere la partita della Fiorentina a Genova?
- Ah sì, non perderei una partita della Fiorentina per nulla al mondo!
- Allora se volete, io e lei potremmo andare fino a Genova in treno, Arturo scenderebbe qui a Pisa e mia moglie e Giovanni lo vengono a prendere alla stazione così passano la giornata insieme.
- Ottima idea! Allora domenica ci vediamo alla stazione di Pisa alle 9 e 25, le lascio il mio numero di telefono: 334 78 85 412, arrivederci!".
III. 3. Una domenica a Pisa
La domenica dopo Arturo e suo papà sono arrivati puntuali alla stazione,li aspettavano Giovanni e i suoi genitori, il papà è salito sul treno per andare a vedere la partita a Genova, Arturo è sceso. Poi, fuori dalla stazione, Arturo ha visto una torre, ha detto: " E' quella la torre di Pisa?". Giovanni gli ha detto: " Sì, quella è la torre di Pisa", "Ma perchè è storta?" ha chiesto Arturo. " Lo hanno fatto apposta a costruirla storta perchè così ci sono più turisti che vengono a vederla".
La mamma ha subito spiegato: "Ma no Giovanni, cosa dici? L'hanno costruita dritta ma su una terra instabile, allora con il tempo si è inclinata. Quando ero giovane l'hanno chiusa tanti anni per evitare che crollasse, oggi l'hanno bloccata con un anello di ferro e non si muove più". "Possiamo entrare nella torre?" ha chiesto Arturo, la mamma gli ha detto:" C'è un'ora di coda per entrare", " No, un'ora è troppo, preferisco giocare a casa tua Giovanni".

A casa di Giovanni hanno giocato ai videogiochi fino a mezzogiorno, quando la mamma ha chiamato: " Venite mangiare, è pronto!".

Hanno mangiato patatine fritte con salsiccia e delle fragole; Arturo ha chiesto alla mamma di Giovanni: " Anche mio papà mangia delle fragole e della salsiccia a Genova?". " Non lo so, di solito quando vanno allo stadio i papà mangiano solo un panino e prendono un caffè." Nel pomeriggio hanno giocato a casa di Giovanni alle macchinine, poi prima del ritorno del treno sono scesi al giardino per giocare a palla.
Quando il papà di Giovanni è sceso alla stazione Giovanni gli ha detto :" Arturo è venuto a casa nostra! Come è andata la partita della Fiorentina?". " La Fiorentina ha perso, ma abbiamo passato lo stesso una bella domenica."
Mentre Arturo saliva sul treno per tornare a Prato, suo papà ha chiesto a Giovanni:"Un'altra domenica vuoi venire a Prato a casa di Arturo?", "Sì volentieri" ha risposto Giovanni, "Allora ci richiamiamo presto!".
Fine